Pavimenti per camere bianche: i vantaggi della resina nel settore biomedicale
Nella realizzazione delle camere bianche per il settore biomedicale risulta condizione necessaria garantire massima igiene e resistenza alle frequenti disinfezioni. Per le loro caratteristiche peculiari, i pavimenti in resina rappresentano la migliore soluzione da impiegare in questi contesti lavorativi.
Che cos’è una camera bianca?
La camera bianca (cleanroom) è un ambiente adibito a laboratorio, caratterizzato dalla quasi totale assenza di microparticelle di polvere e pertanto assicura un’aria pura e priva di agenti contaminanti. Si tratta di una stanza ad atmosfera controllata con ventilazione meccanica filtrata, progettata con l’obiettivo di limitare al massimo la contaminazione di tutti i materiali realizzati al suo interno.
Impiegata inizialmente in ambito medico, ha successivamente preso campo anche nel settore industriale dove le prime realizzazioni furono indirizzate nell’ambito della microelettronica (per proteggere i microchip dalle polveri) per poi estendersi anche in altri ambiti dove tali condizioni di igiene e pulizia risultavano determinanti.
Oggi le camere bianche vengono realizzate in diversi settori industriali come ad esempio quelli alimentari, chimici, elettronici, biomedicali, etc., in cui è d’uopo lavorare in ambienti puliti e sterili, scongiurando contaminazioni generate da agenti chimici, fisici e da microrganismi.
Nelle camere bianche, oltre ad esserci un accesso limitato al solo personale autorizzato, viene effettuato monitoraggio della pressione, temperatura e umidità; inoltre, vengono rilevate le microparticelle da 0,5 µm al metro cubo al fine di stabilire il livello di salubrità dell’aria. Sulla base di dette rilevazioni, si determina la classificazione delle camere bianche secondo quanto previsto dallo standard internazionale UNI EN ISO 14644-1.
Caratteristiche della camera bianca biomedicale
Nel settore biomedicale ogni fase produttiva richiede particolari accorgimenti, utili a scongiurare eventuali contaminazioni durante le fasi di produzione. Per poter realizzare laboratori sterili e asettici si devono seguire parametri che tengano in considerazione l’isolamento dei soffitti, pareti, porte, finestre, pavimenti, la protezione dal fuoco, la tipologia di materiali, il tipo di illuminazione, la stabilità fisico-chimica delle superfici nonché la facilità di pulizia. Quando si costruisce una camera bianca è importante considerare anche l’ambiente esterno da cui essa viene spesso separata tramite precamera schermata che evita sbalzi di pressione e temperatura.
Come abbiamo detto, il funzionamento di una camera bianca, si basa sul ricircolo di aria super-filtrata. L’aria viene immessa, nel laboratorio sterile, tramite ventilatori a bassa velocità (dopo essere stata filtrata da filtri HEPA) e successivamente aspirata da delle griglie presenti sul pavimento.
Quando viene progettata una camera bianca per il biomedicale nulla può essere lasciato al caso. L’installazione delle pareti, porte, controsoffitti, arredi e pavimenti deve seguire stringenti regole normative che prevedono anche l’obbligatorietà di sottoporre la stessa a test meccanici, chimici e reazione al fuoco prima di poter ricevere le necessarie certificazioni.
La pulizia della camera bianca
La manutenzione e la pulizia della camera bianca risultano di fondamentale importanza per limitare la contaminazione proveniente dall’esterno; per detto motivo la progettazione della camera bianca deve prevedere strutture e materiali che agevolino quanto più possibile la sanificazione degli ambienti.
All’ingresso nella camera bianca vengono poste delle docce ad aria per la decontaminazione delle persone che accedono; le stesse dovranno ovviamente indossare dispositivi di protezione come camici sterili, copri-scarpe, cuffie e mascherine e dovranno essere adeguatamente formate sui comportamenti da adottare proprio per ridurre al minimo i rischi di contaminazione.
Pavimenti in resina per camere bianchea: i vantaggi.
Nel settore biomedicale, i pavimenti sono uno degli elementi più importanti da considerare nella progettazione della camera bianca; in quanto, gli stessi, devono avere caratteristiche e funzionalità specifiche, legate soprattutto alla sterilità degli ambienti. Le pavimentazioni in resina epossidica autolivellante hanno proprietà tali da renderle la migliore soluzione per detto impiego:
- Alta resistenza chimica;
- Impermeabilità;
- Resistenza alla compressione;
- Superficie facilmente lavabile;
- Resistenza ai lavaggi frequenti (da verificare i tipi di prodotti da utilizzarsi);
- Assenza di fughe e giunture dove possono annidarsi sporco, polvere o muffe;
- Possibilità di rivestire pavimenti esistenti senza demolizioni o costi di smantellamento;
- Possibilità di delimitare aree specifiche su cui effettuare i lavori;
- Velocità di posa e tempi rapidi per l’utilizzo dei locali (mediamente tre giorni);
- Possibilità di realizzare pavimenti antibatterici con nanoparticelle d’argento.
Resinsystem Italia S.r.l. realizza pavimentazioni in resina per camere bianche e per il settore biomedicale nel rispetto di tutti gli standard qualitativi.
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