Impermeabilizzazione con poliurea delle tribune dello “Stadio di Fanano”

Impermeabilizzazione con poliurea delle tribune dello “Stadio di Fanano”

L’impermeabilizzazione con poliurea a spruzzo è un metodo avanzato per proteggere dall’acqua e dall’umidità superfici come tetti, terrazzi, pavimenti, coperture industriali, parcheggi , piscine e fondazioni. La poliurea è un impermeabilizzante sintetico composto da resina poliureica, che permette di formare un rivestimento continuo su tutta la superficie. Questo materiale bicomponente si trova in forma liquida ed è adatto per proteggere sia superfici nuove che già esistenti. È infatti molto apprezzato per la sua resistenza e versatilità.

In questo articolo vedremo come ripristinare una vecchia impermeabilizzazione con la poliurea a spruzzo, analizzando l’intervento di ripristino che stiamo effettuando presso lo stadio di Fanano, in provincia di Modena.

Caratteristiche principali della poliurea

Elasticità: la poliurea è estremamente elastica e questo la rende ideale per superfici che possono muoversi o espandersi.

Resistenza chimica e fisica: offre un’eccellente resistenza a molti agenti chimici, abrasione e temperature estreme.

Applicazione veloce: può essere spruzzata sulle superfici con attrezzature specializzate, indurendo in pochi secondi. Questo permette di completare i lavori di impermeabilizzazione molto rapidamente, riducendo i tempi di inattività.

Versatilità: può essere applicata su diverse superfici come cemento, metallo, legno e persino su superfici irregolari o complesse. Può essere utilizzata per una varietà di applicazioni, non solo per l’impermeabilizzazione ma anche per la protezione da impatti e usura.

Eco-compatibilità: alcuni tipi di poliurea sono formulati per essere più ecologici, con minori emissioni di composti organici volatili (VOC).

La scelta della poliurea per lo stadio di Fanano

Grazie alle caratteristiche elencate, l’impermeabilizzazione con poliurea è una scelta popolare in molti settori, compresa la costruzione e la manutenzione di infrastrutture come le tribune dello stadio di Fanano, una costruzione prefabbricata in cemento armato che presentava infiltrazioni negli spazi sottostanti e diversi fenomeni di degrado del calcestruzzo.

La scelta della resina poliureica è ideale per le pavimentazioni sportive di questo tipo poiché assicura rivestimenti antiscivolo e durevoli, adatti all’intenso traffico di persone. Inoltre, la poliurea si adatta bene a diverse forme e strutture, inclusi superfici curve o verticali come tribune e spalti. La resina poliureica può anche essere colorata, rendendola perfetta per segnare le aree specifiche nelle palestre e nei campi sportivi.

Tutti i prodotti impiegati nel lavoro di impermeabilizzazione delle tribune sono del brand Mapei, con cui collaboriamo da anni per garantire a tutti i nostri clienti una qualità e durata di livello superiore. Il ricco catalogo di materiali per l’impermeabilizzazione ci consente di trattare con la massima cura di particolari ogni fase del processo di impermeabilizzazione.

Come impermeabilizzare con la resina poliureica

Vediamo i passaggi dell’intervento di impermeabilizzazione delle tribune dello stadio di Fanano, esemplificative delle fasi di realizzazione di un efficace rivestimento.

Per realizzare un risanamento conservativo durevole, è essenziale innanzitutto identificare le cause del degrado e valutare la possibilità di recupero degli spazi, controllando ad esempio l’integrità e l’aderenza di vecchie guaine bituminose o rivestimenti, che potrebbero necessitare a loro volta di un intervento di ripristino.

Operazioni preliminari

Per garantire un’efficace adesione del nuovo materiale su supporti in calcestruzzo prefabbricato, è necessario preparare accuratamente i sottofondi, come stiamo facendo presso lo stadio di Fanano.

Iniziamo rimuovendo ogni traccia di polvere, residui di lavorazioni precedenti e altre sostanze che possano compromettere l’adesione. Successivamente, eliminiamo completamente il calcestruzzo degradato o non solidamente attaccato al sottofondo, fino a raggiungere una base solida e ruvida. È necessario togliere polvere, ruggine, cemento non aderente, grassi, oli e vecchie vernici o pitture, preferibilmente mediante sabbiatura. Dopo aver bagnato il sottofondo con acqua, attendiamo l’evaporazione dell’acqua in eccesso, ricorrendo se necessario all’uso di aria compressa. Il sottofondo deve essere saturo d’acqua ma con la superficie asciutta prima di procedere con l’applicazione di una malta cementizia bicomponente a basso modulo elastico per il risanamento del calcestruzzo. Dopo l’applicazione, viene realizzata una rasatura per ottenere una superficie liscia e uniforme.

Per quanto riguarda i giunti di dilatazione tra le lastre prefabbricate, è consigliato sigillarli con un adesivo e sigillante poliuretanico, dopo averli puliti e aver rimosso le vecchie sigillature. Successivamente applichiamo dei nastri speciali lungo il giunto per garantire una buona tenuta e integrazione con l’impermeabilizzazione che seguirà.

Primerizzazione dei supporti

Prima di procedere all’impermeabilizzazione, ci assicureremo che tutte le superfici siano pulite e asciutte, con un’umidità inferiore al 4%. In questo caso potremo applicare un primer bicomponente a base di resine epossidiche per chiudere le porosità. Se l’umidità del supporto supera il 4%, sarà necessario applicare prima un primer specifico per sottofondi umidi, che richiede un tempo di maturazione da 2 a 7 giorni prima che si possa installare la membrana impermeabilizzante.

Per collegare le superfici orizzontali a quelle verticali, si usa un sigillante poliuretanico elastico a rapido indurimento, mentre nei punti dove ci sono elementi metallici si può effettuare una sabbiatura a secco per rimuovere vecchie vernici, ruggine e altri contaminanti per poi applicare un primer epossidico bicomponente.

Impermeabilizzazione con resina

Dopo aver verificato che non ci sia condensa sul supporto e che la sua temperatura sia almeno di 3°C superiore alla temperatura di rugiada, la poliurea verrà spruzzata con una pompa bi-mixer ad alta pressione, con controllo di flusso e temperatura, alla quale è connesso un tubo riscaldato dotato di pistola autopulente. Di regola, lo spessore minimo di poliurea è di 2 mm su tutte le superfici, sia orizzontali che verticali, di gradinate e scalinate.

Finitura della membrana poliureica

L’ultima fase del nostro lavoro presso lo stadio di Fanano sarà quella di finitura, che inizierà con una leggera carteggiatura della superficie. Dopo aver eliminato accuratamente la polvere, sarà applicato un primer epossidico bicomponente in fase acquosa, diluito con acqua, usando un rullo. Circa 5-6 ore dopo l’applicazione del primer, ma non oltre le 24 ore, verrà steso un primo strato di un rivestimento colorato a base di resina acrilica, diluito con il 5-10% di acqua. Una volta asciutto, dopo circa 12 ore, verrà applicato un secondo strato del medesimo rivestimento, ancora una volta diluito con il 5-10% di acqua.

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